Proposte chiare e concrete per ridurre di oltre 4,5 miliardi nel 2012 la spesa militare e trovare nuove risorse per fronteggiare la Crisi, rilanciare l'economia e risollevare il welfare. E' questo l'intento della campagna "Sbilanciamoci!" che riunisce, dal 1999, 47 organizzazioni della società civile per impegnarsi a favore di un’economia di giustizia e di un nuovo modello di sviluppo fondato sui diritti, l’ambiente e la pace, contenuta all'interno del Rapporto 2012 sulla spesa pubblica.
Tale necessità nasce dalla presa d'atto di una evidente disparità tra le spese sostenute a scopo militare e quelle riguardanti la società civile italiana come la cooperazione e lo sviluppo, il welfare e l'ambiente. L'Italia difatti, secondo quanto registrato dal SIPRI (Istituto Internazionale di Ricerche per la Pace di Stoccolma), si colloca al decimo posto nel mondo nelle spese militari, con una tendenza verso la crescita nonostante la crisi finanziaria e la successiva recessione globale con 37 miliardi di dollari spesi nel 2010 contro i 35,8 del 2009.
Di contrasto si registra come, dal 2008 fino alla Legge di Stabilità del 2012, ci sia stata una progressiva decrescita degli interventi pubblici e una riduzione generale degli investimenti sociali e di solidarietà, con una riduzione di 6,2 miliardi di euro per la cooperazione allo sviluppo. Un'altra importante riduzione è quella relativa al Servizio Civile Nazionale che ha visto la progressiva riduzione dei fondi dai 299 milioni stanziati per il 2008 ai 68 milioni previsti per il 2012. Un taglio, in 4 anni, di oltre il 400% che determinerà in termini operativi lo slittamento delle date di avvio dei progetti, provocando disagi sia per i giovani che per gli enti, e nessuna progettazione per il 2013, cioè un anno senza servizio civile.
Le proposte consistono in una riduzione delle spese militari, della riduzione dei programmi arma (con un risparmio previsto di 783 milioni di euro), nella conclusione dell'esperienza della presenza e del pattugliamento dei militari in città, adoperando gli stessi fondi (72 milioni di euro) per pagare gli straordinari al personale delle forze di pubblica sicurezza, cancellare il programma "Vivi le Forze Armate. Militare per tre settimane" investendo le risorse risparmiate (20 milioni di euro) per incrementare il fondo per il servizio civile nazionale, utilizzare le caserme dismesse ad uso sociale, una legge che preveda la riconversione dell'industria militare con la costituzione di un fondo annuale di 200 milioni di euro per sostenere le imprese impegnate nella riconversione da produzioni di armamenti a produzioni civili e il ritiro delle truppe italiane dalla missione in Afghanistan, con un risparmio di 616 milioni di euro per le casse pubbliche.
Un'alternativa reale dunque, per superare gli sprechi della nostra economia in un'ottica di maggiore attenzione verso gli interessi della società civile.
Leggi il rapporto e le proposte nel dettaglio visitando il sito www.sbilanciamoci.org/2012/01/ridurre-le-spese-militari.
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Le proposte della campagna "Sbilanciamoci!" per ridurre le spese militari e favorire il welfare
Articolo scritto da Francesco Mele Lunedì 9 Gennaio 2012
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