
di Maurizio Bianchi e Marco Mangianti/Nel mese di dicembre il Garante Antonio Ianniello ha incontrato la redazione del carcere, per un confronto interessante e costruttivo su diverse problematiche relative alla vita detentiva all’interno dell’istituto
Gli spunti per la discussione sono emersi dalla relazione relativa alle attività svolte dall’ufficio del Garante nel periodo 2018-2019: dopo un breve esame delle recenti modifiche all’ordinamento penitenziario sono state affrontate specifiche questioni che, in diversi ambiti, richiedono soluzioni per migliorare le condizioni delle persone recluse, e per dare concreta attuazione al fine risocializzante della pena.
Anche se non si può negare che negli ultimi anni alcuni interventi sono stati effettivamente attuati e che alcuni progetti per i detenuti hanno finalmente visto un positivo avvio, purtroppo si tratta per lo più di problemi annosi di cui da tempo si dibatte senza una concreta risposta, soprattutto a causa dei vincoli economici, strutturali e normativi con cui chi gestisce le istituzioni si devono misurare. Ma non solo… a volte, infatti, soluzioni che a noi detenuti sembrano a portata di mano, rimangono inspiegabilmente sulla carta.
Per quanto riguarda la questione del lavoro, ovviamente molto sentita, è stata espressa al Garante la richiesta di conoscere i criteri di attribuzione degli incarichi a rotazione, di capire come mai le ore retribuite sono sempre meno anche a parità di tempo impiegato per lo svolgimento degli incarichi, di approfondire le ragioni per cui la NASPI non viene più corrisposta a fronte dei periodi di disoccupazione ed i motivi per cui il patronato non è più presente in istituto per raccogliere le richieste di corresponsione dell’indennità; in generale a causa del fatto che banche, poste ed uffici della pubblica amministrazione non accettano più deleghe sta diventando proibitivo svolgere pratiche di ogni tipo e soprattutto riscuotere pensioni, borse di studio e qualsiasi altra somma non direttamente versata dai familiari sul conto interno del carcere.
In merito ai contatti con i familiari viene riferito che i colloqui non sempre si svolgono in condizioni accettabili, a causa del fatto che le sale vengono stipate, forse per concentrare i controlli, mentre altri spazi rimangono vuoti; anche la ludoteca, che è stata fortunatamente riaperta, non sempre è accessibile per diversi motivi. E in merito ai colloqui viene ancora una volta ribadito l’auspicio che a breve venga data la possibilità di effettuare incontri con i familiari anche la domenica e nei giorni festivi. E’ stato inoltre segnalato che un solo telefono per piano (150 detenuti circa) è insufficiente e che spesso non si riesce, causa per malfunzionamenti al centralino o per la mancanza dell’agente che apre lo sbarramento, a telefonare nell’arco temporale consentito (dalle 11 alle 19)
Quanto ai problemi strutturali e di vivibilità degli spazi vengono evidenziati gli sprechi di energia elettrica causa mancanza di interruttori in cella che consentano di spegnere o di abbassare le luci sempre accese, e la mancanza di acqua calda in quasi tutte le sezioni; è inoltre rimasta irrisolta la questione dei ventilatori che erano stati individuati come soluzione per alleviare i disagi del soffocante caldo estivo. Infine il problema del degrado e della conseguente necessità di interventi migliorativi in alcuni spazi comuni è ancora all’ordine del giorno, insieme all’esigenza di trovare soluzione al problema delle blatte che ancora, nonostante le disinfestazioni, sono presenti in alcune sezioni.
Un altro importante ambito è quello della qualità del cibo spesso scadente, rispetto alla quale, a dire dei presenti, le segnalazioni in commissione interna vengono fatte cadere nel vuoto; sempre in tema di alimentazione vengono ricordate le carenze del sopravvitto (generi acquistati dai detenuti da una lista predefinita) sia legate alla scarsa varietà delle scelte in relazione ai prezzi, sia alla qualità dei prodotti che vengono acquistati.
Abbiamo riscontrato, da parte del Garante, sensibilità umana e piena disponibilità all’ascolto di problemi e proposte di soluzione, e per questo gli abbiamo chiesto di rivederci prima dell’estate per verificare le auspicate evoluzioni in positivo delle questioni sollevate.
Speriamo sia l’inizio di un percorso di fattiva collaborazione!