Studenti delle scuole medie superiori, giovani usciti dai circuiti scolastici, giovani migranti, ragazzi dei servizi educativi del quartiere Porto Saragozza, ragazzi dei Centri di prima Accoglienza e Comunità pubblica per Minori, insomma un gruppo quanto mai vario e con esperienze diverse, ma tutti riuniti assieme in Young Voices, un progetto realizzato dalle associazioni Dry-Art, The Bottom Up, Bandiera Gialla, AIESEC, migration_miteinander, Associazione Interculturale Universo, Associazione Mosaico di Solidarietà, in coprogettazione con Flash Giovani del Comune di Bologna e il contributo di Regione Emilia-Romagna (Assessorato Cultura, Politiche Giovani e Politiche per la Legalità).
L’obiettivo del progetto era quello di sensibilizzare i/le giovani a relazioni di genere paritetiche e alla prevenzione della violenza, tramite diversi strumenti comunicativi quali web radio, giornalismo, video, l’approccio al dialogo interculturale garantito anche dalla presenza di volontari internazionali. E al termine di questo percorso alcuni ragazzi hanno vissuto anche un’esperienza di scambio culturale in Germania.
I punti di forza del progetto sono stati da un lato la composizione di una classe di studenti molto differenti come esperienze personali e dall’altra le varie modalità di lavoro che sono state proposte nei laboratori che si sono tenuti per alcuni mesi.
I ragazzi hanno discusso tra di loro sul ruolo che tradizionalmente si assegna al ragazzo e alla ragazza in famiglia e nella società, hanno trattato il problema del conflitto tra i sessi e quando questo degenera nella violenza, poi hanno cercato di raccontare e di fare sensibilizzazione realizzando un video, una trasmissione radio, facendo e scrivendo interviste, fotografando, distribuendo questionari alla cittadinanza. Il frutto di questo lavoro è raccolto in una pubblicazione on line che potete trovare a questo indirizzo web.
In questo percorso formativo i ragazzi hanno potuto conoscere vari strumenti per comunicare imparando le basi per scrivere un articolo, per realizzare un’intervista, per scegliere la giusta inquadratura quando si scatta una foto, a usare la velocità e le parole giuste quando si parla in radio.
L’originalità di un percorso formativo così informale ha avuto un altro punto di forza nel confronto che i corsisti hanno avuto con i volontari internazionali che hanno portato la testimonianza di come sono i rapporti tra i ragazzi e le ragazze nel loro paese (Turchia, Georgia, Ucraina, India…) e nell’uso di una lingua che non sia solo la propria.
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